In Norvegia avverrà nell’Anno Domini 2025.
In Germania (forse) dal 2030, mentre su questa data l’India sembra più risoluta. Francia e Regno Unito invece si daranno più tempo, fino al 2040 : sono in sintesi le principali scadenze – in Agenda politica – di alcuni Paesi europei ed extraeuropei circa l’estinzione (un po’ come i dinosauri) delle giurassiche “auto a combustione interna”.
Solo Auto elettriche, o solo Promesse Elettorali? Non dappertutto….
Cioè delle nostra auto, quelle che quasi continuativamente (a partire dalle attività e brevetti di Nikolaus Otto nel 1876 per il Quatto tempi, di Karl Benz nel 1890 per il Due tempi, di Rudolf Diesel nel 1892,ed infine di Felix Wankel nel 1957) hanno ben assortito la massa di veicoli a due/quattro e più ruote presenti sulle strade di tutto il mondo.
Le promesse politiche sono le più belle da fare, basta non mantenerle. Il sitema Democratico occidentale si basa su criteri di scelta elettorale molto complessi, tuttavia maturi. Pertanto cogliere l’attenzione dei cittadini su tematiche complesse ( anche se i populismi stanno dando una fragorosa e pericolosa dimostrazione del proprio potenziale di preferenza……) è diventato un “must” per molti politici. E poi, fateci caso: le tematiche “global – Ambientaliste” da un po’ di tempo avevano disertato i dibattiti politici, presi come siamo stati un po’ tutti dalla più grave crisi econimica iniziata oltre dieci anni fa con il famoso “Crack Lehman”. Tornare in auge prendendo spunto da una questione importante come la mobilità e la questione dell’inquinamento sembra un po’ l’asso nella manica delle forze politiche di un particolare “orientamento”. Senza contare altre questioni (ad esempio le riserve petrolifere) che a periodi alterni spuntano nuovamente fuori a rinforzare le tesi degli “abolizionisti”
Tutti di nuovo in sella al “Cavallo Ambientalista”. O nel frattempo è diventato un po’……somaro ??
Un rapporto del colosso petrolifero LUKOIL del 2013 ipotizzò un aumento del Parco veicoli circolanti nel mondo di ulteriori 670 mln. di unità entro il 2025, e per ciò calcolò un maggior aumento di consumo di petrolio per autotrazione di almeno 9 milioni di barili al giorno in più.
E allora, direte Voi, le riserve petrolifere mondiali ? Per quello basta leggere la storia dell’International Energy Agency, fondata l’anno successivo al più grande shock energetico mondiale del 1973. Già di per sè la stessa Agenzia dovette cambiare valutazioni nel corso dei decenni, a causa di nuovi elementi di calcolo basati sia sulla trasformazione delle tecniche di approvvigionamento e raffinazione di petrolio ed altri combustibili per autotrazione sia sulle variabili di consumo legate ai cicli economici mondiali. Per cui per dirla in modo grezzo, siamo a rischio con le riserve da tempo, ma questo rischio non sembra essere pianificabile. Senza contare che molti Governi, ne sono sicuro, preferiranno per molto tempo ancora gestire la precarietà ormai conosciutissima della risorsa petrolifera, piuttosto che percorrere l’incognita del “litio”,questa “pietra filosofale” necessaria alle batterie e così cara – tanto per citare – alla Corea notoriamente amata dagli USA……
E la questione ambientale? Per quella basta mettere sul rogo i motori Diesel, fidatevi.
Sull’altare del “Green” l’unico sacrificato sarà il Diesel ?
Io lo penso dallo scandalo “DieselGate”. Entro un “tot” di tempo, il motore a Gasolio sarà patrimonio soprattutto di motozappe e trattori, in buona parte del mondo, e questo di per sè rappresenterà una stupida coccarda al bavero di ambientalisti e contestatori. Ma non pensiate che il Diesel sarà depotenziato – solo – per motivazioni ambientali. Il motivo è e resterà commerciale : nella guerra del Diesel scatenata da oltre 30 anni tra le varie Case automobilistiche, a suon di tecnologia aggiunta e di Record battuti, capita che ormai non vinca nessuno; e dove non vince nessuno, sono tutti perdenti. Per questo, se tuttavia il Diesel potrà limitare la sua presenza a particolari settori di mercato, la sua riduzione dal “mass Market” costituirà di per se una rivoluzione. Ma se è possibile che non rappresenterà più un motore di massa, non significa che il Diesel non rimarrà, con maggior Pedigree, nel Top di Gamma di molti Costruttori.
Anche solo il fatto che la “Super Suv “Bentley Bentayga sia nata alla fine di due anni fa, e che si sia voluta fregiare del titolo onorifico di “Suv Diesel più veloce al mondo” e che lo stesso V8 Diesel sia il primo del genere nella storia di questo Marchio, Vi persuade davvero che il motore a Gasolio ha ormai definitivamente tutti e due i piedi nella fossa?
Non dimenticate che la stessa Audi / VW investì poco più di soli dieci anni fa (era il 2006) una fortuna in investimenti tecnologici ed umani per vincere per la prima volta nella storia di Le Mans una 24 Ore grazie ad una auto TurboDiesel. Il motivo fondamentale era spingersi con questo tipo di alimentazione laddove nessuno avrebbe osato, cioè nel segmento delle Supercar e delle Super Suv (appunto, Bentley è un Brand del Gruppo VW).
Per il resto, ci rimandiamo al seguito di questo Post (fine Prima Parte)
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Posted by : Riccardo Bellumori
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